C’è un altro mondo nella Mediazione

Pagina aggiornata al 04.02.2025

La Mediazione interculturale

Il Mediatore Interculturale svolge attività di Mediazione tra cittadini immigrati e la società locale, promuovendo, sostenendo e accompagnando entrambe le Parti:

  • nella rimozione delle barriere culturali e linguistiche;
  • nella promozione sul territorio della cultura di accoglienza e dell’integrazione socio-economica;
  • nella conoscenza e nella pratica dei diritti e dei doveri vigenti in Italia, in particolare nell’accesso e nella fruizione dei servizi pubblici e privati.

Il Mediatore interculturale collabora con organismi ed istituzioni, pubblici e privati, nel processo di adeguamento delle prestazioni offerte all’utenza immigrata ed opera in tutte le situazioni di difficoltà comunicative e/o di comprensione tra persone di culture diverse, al fine di dissipare i malintesi o i potenziali conflitti dovuti ad un diverso sistema di codici e valori culturali.

Il Mediatore interculturale conosce i codici linguistici e culturali della popolazione migrante di riferimento.

  • Il mediatore interculturale e i suoi campi d’azione
  • Settore sanitario
  • Settore socioeducativo – culturale 
  • Settore sicurezza
  • Settore pubblica amministrazione
  • Settore impresa e autoimprenditoria

Caratteristiche

La Mediazione interculturale deve essere

  • Creatrice

        Nel senso che uno dei suoi fini è quello di suscitare tra persone o gruppi dei legami nuovi, che non esistevano prima, legami di cui beneficiano entrambe le          Parti chiamate in causa.

  • Rinnovatrice

        È nella misura in cui permette di migliorare i legami già esistenti tra le Parti della Mediazione, legami che si erano deteriorati o allentati prima del

        conflitto.

  • Preventiva

        È nel senso che anticipa e prevede il conflitto in gestazione tra persone o gruppo. Sapere dove si andrà a produrre il conflitto è molto importante per un                  buon Mediatore.

  • Curativa

        La Mediazione è ogni volta che un Mediatore entra in gioco quando il conflitto è già esistente e che assiste e aiuta persone e gruppi a trovare soluzioni, a                scegliere vie di uscita dal conflitto.

Di che si occupa

I compiti del Mediatore interculturale consistono nelle seguenti attività:

  • Analisi dei bisogni e risorse del beneficiario della Mediazione
  • Rilevazioni di informazioni circa la natura dei bisogni
  • Elaborazione di percorsi e di programmi di intervento per l’accesso al sistema dei servizi
  • Orientamento relazione utente immigrato/servizi
  • Erogazione di interventi formativi/informativi su servizi territoriali e relative procedure e regolamenti
  • Assistenza all’operatore dei servizi nella codifica della domanda espressa
  • Erogazione di interventi formativi/informativi a sostegno dell’integrazione sociale
  • Comprendere ed interpretare linguaggio e  significati  della  comunicazione  in lingua straniera
  • Ascoltare ed entrare in comunicazione con l’altro
  • Identificare e distinguere eventuali disagi dovuti anche alla dimensione vissuta e alla scarsa padronanza linguistica
  • Decodificare e trasmettere alle Parti coinvolte nel processo di comunicazione codici di comunicazione verbale e non
  • Fornire elementi di comprensione delle modalità comunicative e di relazione delle diverse culture
  • Individuare gli ostacoli che impediscono una efficace relazione comunicativa
  • Interpretare esigenze e bisogni delle Parti
  • Riconoscere le caratteristiche culturali, personali e professionali dell’immigrato quali risorse da valorizzare nei diversi contesti di riferimento
  • Trasferire alle Parti elementi conoscitivi della realtà storico-culturale e sociale dell’Italia e dell’Europa all’immigrato e alla persona italiana quella dell’immigrato
  • Esplicitare modelli e regole dei servizi di pubblica utilità pubblici e privati
  • Rendere consapevole l’immigrato dei propri diritti e doveri rispetto al contesto sociale di riferimento
  • Trasmettere all’operatore dei servizi elementi di conoscenza della cultura di cui l’immigrato è portatore
  • Tradurre bisogni e risorse proprie dell’individuo in programmi di intervento

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